, inteso come il modo per dare dignità alla forma, da qui il nome della collezione. Frutto di un lavoro di ricerca dell’Architetto Daniela Cavallo, la
concretizza uno studio che reinterpreta nel tappeto i disegni di pavimenti dell’architetto veronese Luigi Trezza (1752-1823). Geometrie pensate e disegnate nel VIII secolo suggeriscono di diventare oggetti della contemporanea quotidianità. Alla decorazione viene affidato un ruolo primario, tenere insieme i diversi livelli della “misura”: l’universale, il grande, il piccolo. Tre disegni, tra quelli del catalogo della mostra del 1998, nonché del manoscritto originale del Trezza, sono stati scelti e di questi sono stati realizzati altrettanti tappeti, fedeli al disegno ed il più possibile agli equilibri cromatici originari. I tappeti sono realizzabili, su richiesta, in 1200 varianti cromatiche e su dimensioni personalizzabili.